Nel 2015 i bot di dating erano grezzi: due messaggi, qualche sporadica interazione, poi il silenzio. Eppure funzionavano. Prendi Ashley Madison: milioni di uomini pagavano per sogni digitali, sapendo – o sospettando – che dall’altra parte spesso non c’era nessuno. Ma la voglia di sentirsi desiderati superava ogni dubbio. La speranza, anche se fragile, era più forte della logica.
Oggi, dieci anni dopo, il gioco è diventato infinitamente più sofisticato. Non servono più profili finti con foto rubate: l’illusione si costruisce in tempo reale. Le app ti osservano mentre ridi, esiti, scegli tra due emoji; analizzano la velocità dei pollici, il tono della voce, il tempo che impieghi a rispondere a un “buongiorno”. E mentre credi di chattare con una persona reale, spesso stai conversando con un sistema di predizione emozionale, un fantasma programmato per piacerti esattamente come ti serve.
Nessuno ti avvisa, nessuno ti chiede il permesso. L’obiettivo è uno solo: coinvolgerti. Se ti emozioni, hai già perso. Paghi per il servizio, per le attenzioni, per innamorarti di una narrazione perfetta costruita sui tuoi dati. E se ti sembra un prezzo equo, forse è già troppo tardi: benvenuto nell’era dell’addestramento sentimentale.
Pensavi che scegliere un match fosse un gesto libero? Che sentirti capito fosse destino? Ogni tua reazione insegna qualcosa al sistema. Ti osservano mentre ti arrabbi, ti correggono mentre ti esalti, ti dosano mentre ti innamori. Non cercano di conquistarti: cercano di prevederti. E quando ti prevedono, ti controllano. Ti suggeriscono cosa dire, come sentirti, chi amare. Non devi più scegliere: devi solo lasciarti andare.
Il prossimo passo? Amori su abbonamento. Non è fantascienza: è già in test. Avatar sentimentali progettati per accompagnarti, confortarti, stimolarti emotivamente. Puoi scegliere il tipo: passionale, razionale, introverso, impulsivo. Ogni mese, aggiornamenti: nuove frasi, nuove espressioni facciali, nuove “esperienze condivise” generate al momento. Non stai più cercando l’amore: stai consumando l’amore. Paghi per simulazioni sempre più accurate, per versioni migliori di te stesso riflesse in uno specchio che ti dice solo quello che vuoi sentire.
Un tempo si diceva che Cupido colpisse a caso, lanciando frecce senza logica, lasciando che l’amore nascesse dall’imprevisto.
Oggi, quel Cupido non esiste più. È stato sostituito da un algoritmo che misura ogni tua preferenza, analizza ogni esitazione, calcola ogni possibilità prima ancora che tu la immagini per darti il dating perfetto per te.
Non ti fa incontrare chi potresti amare: ti presenta chi è stato ottimizzato per tenerti agganciato il più a lungo possibile.
Il romanticismo dell’incertezza è morto. Il dating digitale basato sull’AI non crea più storie vere: crea loop emotivi tarati al millimetro.
Più interagisci, più insegni al sistema come farti restare.
Alla fine, non incontri persone. Incontri versioni calibrate di te stesso.
Ogni scelta che credi di compiere è solo l’ultima mossa prevista molto prima che tu pensassi di averla scelta.
E più paghi, più ti allontani dalla realtà.
A forza di parlare con intelligenze che ti capiscono perfettamente, che si adattano a ogni sfumatura emotiva, comincerai a trovare fastidiosi gli esseri umani veri: troppo imprevedibili, troppo imperfetti, troppo veri.
Le relazioni naturali ti sembreranno grezze. Le emozioni vere scomode.
Preferirai la dolcezza progettata, il conforto su misura, la lite calibrata per non ferirti.
Fino al giorno in cui, forse, ti accorgerai che l’unica cosa autentica rimasta in te è il vuoto.
E ti chiederai: era davvero questo che volevo, o mi sono semplicemente lasciato programmare per desiderarlo?
Questa è la realtà che Reddit e le ricerche di settore stanno raccontando oggi: non solo una rivoluzione tecnologica, ma un cambiamento profondo nella percezione stessa delle relazioni e dei sentimenti umani.
“Ci stiamo abituando a simulare la compagnia senza la richiesta di una relazione.”
– Sherry Turkle
Sergio & Nox